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Ipersensibilità agli anestetici: approfondimento essenziale per anestesisti

Nell’ambito delle reazioni avverse ai farmaci, le reazioni di ipersensibilità agli anestetici rappresentano un tema cruciale per la pratica anestesiologica.

Queste reazioni, spesso imprevedibili e potenzialmente gravi, richiedono una profonda comprensione dei meccanismi immunologici coinvolti e delle strategie di gestione clinica.

La lezione del corso ATI14, tenuta dal Prof. Franco Cavaliere, Direttore dell’UOC di Cardioanestesia e Terapia Intensiva cardiochirurgica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, si propone di approfondire questo argomento fondamentale per garantire la sicurezza dei pazienti in anestesia.

Definizione e classificazione delle reazioni di ipersensibilità

Le reazioni di ipersensibilità agli anestetici rientrano nel gruppo delle reazioni avverse ai farmaci, definite dalla World Health Organization (WHO) come reazioni nocive e indesiderate causate da un farmaco ai dosaggi comunemente utilizzati nell’uomo.

Queste reazioni sono classificate nel gruppo B (Bizarre) delle reazioni avverse, essendo rare, imprevedibili e non dose-correlate, contrariamente alle reazioni di tipo A (Augmented), che sono comuni e dose-correlate.

Le reazioni di ipersensibilità possono essere di natura allergica o non allergica, a seconda dell’attivazione specifica del sistema immunitario.

La latenza della comparsa dei sintomi, inferiore o superiore a due ore dall’esposizione al farmaco, permette di distinguere le reazioni precoci da quelle tardive.

La gravità della sintomatologia è variabile.

L’anafilassi rappresenta la forma più grave ed è definita dalla European Academy of Allergy and Immunology (EAACI) come una “reazione da ipersensibilità generalizzata che pone a rischio la vita del paziente”.

Incidenza e fattori di rischio

L’incidenza dell’anafilassi nel periodo perioperatorio è relativamente bassa. Secondo il UK National Audit Project study (NAP6), un caso di anafilassi grave si verifica in un paziente su 1.752.

Tuttavia, le statistiche variano notevolmente tra i diversi paesi. In Francia, ad esempio, l’incidenza stimata è di un caso su 10.000 pazienti.

La mortalità associata a queste reazioni è elevata, stimabile intorno al 4%. Diversi fattori possono influire sull’incidenza delle reazioni di ipersensibilità agli anestetici.

Un esempio significativo è la sensibilizzazione ai bloccanti neuromuscolari attraverso il contatto con il sedativo della tosse folcodina, che in passato era reperibile in alcuni paesi della UE.

Un altro esempio è la reattività crociata con la ciclodestrina contenuta in alcuni alimenti, che potrebbe spiegare la sensibilizzazione al sugammadex.

Ipersensibilità agli anestetici: meccanismi patogenetici

I mastociti e i granulociti basofili sono gli elementi chiave della patogenesi delle reazioni di ipersensibilità immediata e delle reazioni anafilattiche.

Queste cellule, che originano nel midollo osseo, svolgono compiti cruciali nella difesa dai patogeni e nella regolazione dell’infiammazione nei tessuti traumatizzati o infetti.

I loro granuli citoplasmatici contengono mediatori clinici come l’istamina, l’eparina, le interleuchine e le proteasi. L’attivazione dei mastociti e dei basofili avviene attraverso vari meccanismi allergici e non allergici.

Le reazioni allergiche IgE mediate sono precedute dalla sensibilizzazione all’allergene, con la formazione di complessi tra l’allergene e le IgE legate al recettore di membrana.

Le reazioni non IgE mediate coinvolgono altri meccanismi immunologici, come le IgG specifiche o le componenti attivate del complemento.

I meccanismi non allergici includono l’attivazione del recettore MRGPRX2, l’inibizione della Ciclossigenasi-1 (COX-1) e la degranulazione diretta dei mastociti da parte di alcuni farmaci.

“La varietà dei recettori di membrana spiega la molteplicità degli stimoli che possono attivare queste cellule,” sottolinea il Prof. Cavaliere.

Sintomatologia e diagnosi

Le reazioni di ipersensibilità agli anestetici possono manifestarsi con una vasta gamma di sintomi e segni, che coinvolgono principalmente il sistema cardiocircolatorio, respiratorio e cutaneo.

I disturbi cardiocircolatori includono ipotensione arteriosa e tachicardia, mentre i disturbi respiratori possono manifestarsi con broncospasmo ed edema delle vie aeree superiori.

Le manifestazioni cutanee comprendono eritema, orticaria e angioedema.

Durante l’anestesia generale, la diagnosi di una reazione anafilattica è complicata dall’assenza di sintomi riferiti dal paziente e dalla necessità di basarsi esclusivamente sui segni clinici.

I criteri diagnostici includono reazioni cutanee improvvise, sintomatologia acuta con coinvolgimento di almeno due componenti (cutanei, respiratori, circolatori o gastroenterici) e ipotensione arteriosa in pazienti atopici esposti a un allergene noto.

Gestione delle reazioni di ipersensibilità agli anestetici

La gestione delle reazioni di ipersensibilità agli anestetici richiede un intervento tempestivo e appropriato.

La prima linea di trattamento per l’anafilassi include l’interruzione dell’esposizione all’agente causale, la somministrazione di adrenalina e il supporto delle funzioni vitali con fluidoterapia e farmaci vasopressori.

L’anafilassi è determinata dalla liberazione in circolo di grandi quantità di mediatori chimici, prima fra tutti l’istamina, spiega il Prof. Cavaliere, sottolineando l’importanza di un trattamento rapido ed efficace.

Per i disturbi respiratori, il broncospasmo può essere gestito con broncodilatatori e corticosteroidi, mentre l’edema delle vie aeree superiori può richiedere l’intubazione tracheale o, nei casi più gravi, una tracheotomia d’urgenza.

Le manifestazioni cutanee sono trattate con antistaminici e corticosteroidi.

L’importanza di una diagnosi tempestiva

Le reazioni di ipersensibilità agli anestetici rappresentano una sfida significativa per gli anestesisti e i rianimatori. Una conoscenza approfondita dei meccanismi patogenetici, della sintomatologia e delle strategie di gestione è essenziale per garantire la sicurezza dei pazienti.

La lezione del Prof. Cavaliere offre un prezioso contributo alla formazione e all’aggiornamento degli specialisti in anestesia, fornendo strumenti indispensabili per affrontare con competenza e sicurezza le reazioni di ipersensibilità.

Questa lezione rappresenta un’opportunità per approfondire le conoscenze e affinare le competenze nella gestione delle reazioni di ipersensibilità agli anestetici, contribuendo così a migliorare la qualità delle cure e la sicurezza dei pazienti.


Articolo tratto dalla lezione del Percorso Formativo ATI14 del Prof. Franco Cavaliere “Reazioni da ipersensibilità immediata agli anestetici

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