Cause e incidenza delle allergie perioperatorie
Il periodo perioperatorio è una fase critica per il paziente sottoposto a intervento chirurgico, poiché l’esposizione a farmaci e sostanze potenzialmente allergizzanti può scatenare reazioni allergiche, anche gravi.
L’anafilassi è la manifestazione più pericolosa, una condizione potenzialmente fatale che richiede un intervento tempestivo per evitare complicazioni severe.
Riconoscere rapidamente i sintomi e applicare le corrette strategie di trattamento è fondamentale per garantire la sicurezza del paziente e ridurre il rischio di mortalità.
Le reazioni allergiche in sala operatoria possono essere scatenate da numerosi agenti, tra cui farmaci anestetici, antibiotici, antisettici, coloranti e materiali di uso comune come il lattice.
Secondo il National Audit Project 6 (NAP 6), nel Regno Unito si stima che l’incidenza dell’anafilassi perioperatoria sia di circa un caso ogni 11.752 anestesie.
Tuttavia, questa cifra potrebbe essere sottostimata, poiché molti episodi non vengono segnalati o diagnosticati correttamente.
Gli antibiotici, in particolare quelli beta-lattamici, rappresentano oggi la principale causa di reazioni allergiche, superando i bloccanti neuromuscolari, che in passato erano considerati il principale fattore di rischio.
Anche la clorexidina, utilizzata come antisettico, e i coloranti impiegati per la mappatura linfonodale sono tra i possibili agenti scatenanti, mentre le reazioni al lattice sono in diminuzione grazie alle misure di prevenzione adottate negli ultimi anni.
Meccanismi delle reazioni allergiche
Le reazioni di ipersensibilità possono essere classificate in base ai meccanismi immunologici coinvolti. La più comune è la reazione di tipo I, un’anafilassi immediata mediata dalle IgE.
Dopo una prima esposizione all’allergene, il sistema immunitario produce anticorpi specifici che si legano ai mastociti e ai basofili.
Alla successiva esposizione, il rilascio massivo di istamina e altri mediatori infiammatori provoca vasodilatazione, ipotensione, broncospasmo e, nei casi più gravi, edema laringeo con rischio di ostruzione delle vie aeree.
Le reazioni di tipo II, invece, sono mediate dalle IgG e comportano una risposta citotossica che può danneggiare le cellule dell’organismo.
Le reazioni di tipo III sono legate alla formazione di immunocomplessi che possono depositarsi nei tessuti, causando infiammazioni locali o sistemiche.
Infine, le reazioni di tipo IV sono di natura cellulo-mediata e si manifestano con un ritardo di ore o giorni, provocando dermatiti da contatto o necrolisi epidermica tossica.
Oltre a questi meccanismi immunologici, alcune sostanze possono causare reazioni non mediate dalle IgE, stimolando direttamente il rilascio di istamina.
Sebbene queste reazioni siano spesso meno gravi, possono comunque provocare ipotensione e broncospasmo, rendendo necessaria una gestione tempestiva.
Manifestazioni cliniche e diagnosi
Le reazioni allergiche perioperatorie possono variare da manifestazioni cutanee lievi a forme gravi di shock anafilattico.
Le alterazioni cardiovascolari, come l’ipotensione severa e il collasso cardiovascolare, rappresentano una delle principali complicanze, insieme ai sintomi respiratori come broncospasmo, riduzione della saturazione di ossigeno ed edema laringeo.
Le reazioni cutanee, come rash, orticaria e angioedema, sono frequenti, ma nelle forme più gravi possono essere assenti a causa della ridotta perfusione cutanea.
Diagnosticare l’anafilassi perioperatoria è particolarmente complesso, poiché il paziente è sotto anestesia e non può riferire sintomi come prurito o difficoltà respiratoria.
Per questo motivo, la diagnosi si basa sull’osservazione dei parametri vitali e sulla risposta ai farmaci somministrati.
Dopo la gestione dell’emergenza, è fondamentale eseguire test diagnostici per identificare l’agente causale, tra cui la misurazione della triptasi sierica e la determinazione delle IgE specifiche, che aiutano a confermare l’origine allergica della reazione.
Gestione delle reazioni allergiche perioperatorie
Il trattamento dell’anafilassi perioperatoria deve essere rapido ed efficace per prevenire complicazioni.
L’adrenalina rappresenta il farmaco di prima scelta, in grado di contrastare lo shock anafilattico attraverso un’azione vasocostrittiva e broncodilatatrice.
L’infusione di liquidi è fondamentale per ripristinare la pressione arteriosa, mentre l’ossigenoterapia aiuta a mantenere una saturazione adeguata.
Antistaminici e corticosteroidi vengono impiegati per ridurre la risposta infiammatoria e prevenire sintomi tardivi, ma non devono sostituire l’adrenalina nel trattamento delle forme gravi.
Dopo la stabilizzazione del paziente, è necessario avviare una valutazione allergologica approfondita per evitare future esposizioni all’agente responsabile della reazione.
La collaborazione tra anestesisti e allergologi è essenziale per garantire una corretta identificazione del fattore scatenante e prevenire episodi successivi.
Prevenzione e sicurezza in sala operatoria
La prevenzione delle reazioni allergiche in ambito perioperatorio si basa su un’attenta raccolta anamnestica.
Identificare i pazienti a rischio prima dell’intervento consente di adottare misure preventive adeguate, come la scelta di farmaci alternativi o l’uso di materiali privi di lattice.
Particolare attenzione deve essere riservata ai pazienti con una storia di allergie note, asma, mastocitosi sistemica o precedenti episodi di ipersensibilità ai farmaci.
L’adozione di protocolli di sicurezza in sala operatoria, come la segnalazione preventiva di pazienti allergici e la disponibilità di materiali alternativi, rappresenta una strategia efficace per ridurre il rischio di reazioni perioperatorie.
La formazione del personale sanitario sull’identificazione e la gestione tempestiva delle reazioni allergiche è altrettanto cruciale per garantire la sicurezza dei pazienti.
Conclusioni
Le allergie perioperatorie rappresentano una sfida complessa per anestesisti e chirurghi, poiché possono insorgere improvvisamente e richiedere un intervento immediato.
Riconoscere i segni precoci di una reazione allergica, applicare le corrette strategie terapeutiche e adottare misure preventive mirate sono passaggi fondamentali per migliorare la sicurezza in sala operatoria.
La ricerca scientifica continua a studiare nuovi approcci per la gestione delle reazioni di ipersensibilità, con l’obiettivo di ridurre l’incidenza e la gravità di questi eventi avversi.
Il contenuto di questo articolo è tratto dalla lezione ECM “La gestione delle allergie nel malato chirurgico”, curata dal Prof. Davide Alberto Chiumello, dal Dott. Tommaso Pozzi e dalla Dott.ssa Arianna Ciabattoni (ASST Santi Paolo e Carlo, Struttura Complessa di Anestesia e Rianimazione). Il materiale originale fa parte del Percorso Formativo ATI14 2025. I contenuti sono utilizzati con finalità divulgative e restano di proprietà dei rispettivi autori.
Scopri tutti i dettagli e le strategie migliori per gestire le reazioni allergiche perioperatorie ACQUISTANDO SUBITO la lezione integrale.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.