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ECM, Anestesisti e Rianimatori: approfondimento sulle nuove regole, crediti compensativi e responsabilità professionale

Per gli anestesisti e i rianimatori, l’aggiornamento professionale ECM non è soltanto un adempimento formale imposto dalla normativa, ma rappresenta un pilastro della sicurezza clinica.

In sala operatoria e nei reparti critici, dove ogni decisione deve essere rapida e basata sulle migliori evidenze disponibili, la formazione continua diventa un vero e proprio strumento di tutela per il paziente e per il professionista.

Con la chiusura del triennio ECM 2023-2025 fissata al 31 dicembre 2025, diventa quindi indispensabile conoscere nel dettaglio le nuove regole, in particolare quelle relative ai crediti compensativi.

Questo meccanismo consente di utilizzare i crediti maturati in eccesso nei trienni precedenti per colmare eventuali debiti formativi rimasti aperti, con la possibilità di regolarizzare la propria posizione fino al 31 dicembre 2028.

ECM: la Delibera 1/2025 e i crediti compensativi

La Delibera 1/2025 ha introdotto una novità di grande rilevanza per tutti i professionisti sanitari. Secondo questa disposizione, i crediti formativi maturati in eccesso nei trienni passati (2014-2016, 2017-2019 e 2020-2022) non vanno perduti, ma possono essere automaticamente convertiti per coprire i debiti formativi accumulati nei medesimi periodi.

La finestra temporale stabilita è ampia: sarà infatti possibile utilizzare queste eccedenze fino al 31 dicembre 2028, garantendo così un margine di regolarizzazione molto più esteso rispetto al passato.

Un aspetto particolarmente apprezzato di questa misura è la gestione semplificata: non è necessario presentare richieste o compilare moduli. L’intero processo viene infatti curato dal sistema CoGeAPS, che provvede a riallocare in modo automatico i crediti in eccedenza, partendo sempre da quelli più recenti.

Questo significa che chi ha seguito con costanza percorsi formativi negli ultimi trienni si ritroverà con un “tesoretto” di crediti in più, pronti a essere utilizzati per colmare eventuali mancanze pregresse.

Si tratta dunque di un meccanismo che non solo valorizza l’impegno già dimostrato, ma riduce anche il rischio di sanzioni, alleggerisce la pressione del carico formativo futuro e rende più equo l’intero sistema ECM.

Bonus per i professionisti in regola

La normativa ha introdotto anche un sistema di premialità, pensato per riconoscere e valorizzare l’impegno di chi ha sempre rispettato puntualmente l’obbligo formativo.

In particolare, i professionisti che risultano certificabili in tutti i trienni dal 2014 al 2022 riceveranno un beneficio tangibile: 20 crediti bonus validi per il triennio in corso (2023-2025) e ulteriori 20 crediti da utilizzare nel triennio successivo (2026-2028).

Il meccanismo tiene conto anche di chi ha iniziato a maturare crediti in anni più recenti.

I professionisti che hanno avuto l’obbligo formativo solo dal triennio 2017-2019 otterranno 15 crediti bonus, mentre chi è entrato nel sistema a partire dal triennio 2020-2022 riceverà comunque 10 crediti.

Il portale CoGeAPS attribuisce questi bonus in maniera automatica, senza necessità di domande o procedure aggiuntive, e rappresentano un riconoscimento concreto per chi ha investito nella formazione continua.

Non solo alleggeriscono il carico dei crediti da conseguire, ma fungono anche da incentivo a mantenere una regolarità costante, trasformando la puntualità e la costanza in un vantaggio pratico e strategico per la gestione della propria crescita professionale.

Implicazioni per chi opera in contesti ad alta criticità

Nei reparti ad alto rischio clinico, come la terapia intensiva o la sala operatoria, la regolarità ECM non è un dettaglio burocratico, ma un requisito essenziale per esercitare in sicurezza.

Non essere in regola può infatti comportare l’avvio di procedimenti disciplinari da parte degli Ordini, con conseguenze dirette sulla reputazione e sull’attività del professionista.

Allo stesso modo, la mancanza di crediti può pesare in caso di contenziosi legali o azioni giudiziarie, diventando un’aggravante che mette in discussione la diligenza professionale.

Sul piano pratico, l’irregolarità incide anche sulle opportunità di carriera, limitando l’accesso a concorsi, incarichi dirigenziali o convenzioni con il Servizio Sanitario Nazionale.

Ma l’aspetto forse più delicato riguarda la copertura assicurativa: sempre più compagnie vincolano la validità delle polizze professionali al conseguimento di almeno il 70% dei crediti ECM previsti. Questo significa che, in caso di richiesta di risarcimento o responsabilità civile, un professionista non in regola rischia di non essere coperto dall’assicurazione, con conseguenze economiche e legali potenzialmente gravi.

In un contesto clinico dove il margine di errore deve essere ridotto al minimo, l’aggiornamento continuo diventa quindi una garanzia non solo per il paziente, ma anche per la tutela giuridica e assicurativa del professionista.

Crediti ECM: suggerimenti operativi

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Questo passaggio è fondamentale per avere un quadro chiaro della tua situazione formativa e capire con precisione quanti crediti ti mancano per chiudere il triennio senza rischi.

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