Value Based Health Care: un nuovo modo di intendere l’assistenza
Sanità basata sul valore: in un contesto di risorse sanitarie sempre più limitate, invecchiamento della popolazione e crescita della domanda di cure complesse, emerge la necessità di rivedere i modelli di gestione.
È in questo scenario che si inserisce il concetto di Value Based Health Care (VBHC), introdotto da Michael Porter ed Elizabeth Teisberg, che propone una riorganizzazione dell’assistenza fondata sugli esiti ottenuti per il paziente in relazione ai costi sostenuti per ottenerli. La sanità basata sul valore rappresenta un’evoluzione necessaria per rispondere alle sfide della medicina contemporanea, ridefinendo le priorità organizzative e cliniche.
Il modello non si limita a una semplice logica di efficienza, ma si propone come una vera trasformazione culturale:
ripensare l’assistenza sanitaria non in base al numero di prestazioni erogate, ma al reale valore generato per il paziente.
Una sfida ambiziosa che richiede un cambio di mentalità, una nuova struttura organizzativa e strumenti avanzati di misurazione.
L’anestesista nel percorso peri-operatorio: da specialista a protagonista
Tra i professionisti maggiormente coinvolti in questa trasformazione vi sono gli anestesisti-rianimatori, chiamati oggi a superare il tradizionale ruolo confinato alla sala operatoria per assumere una funzione centrale lungo l’intero percorso chirurgico.
L’anestesista diventa figura chiave nella medicina peri-operatoria, contribuendo alla valutazione del rischio pre-operatorio, alla gestione intraoperatoria e alla pianificazione del recupero post-chirurgico.
Un ruolo strategico, che si traduce in esiti clinici migliori, minori complicanze e un utilizzo più razionale delle risorse. Il paziente, finalmente, è posto al centro di un percorso integrato e personalizzato, anziché disperso in frammenti assistenziali.
I pilastri della medicina peri-operatoria basata sul valore
L’assistenza peri-operatoria orientata al valore poggia su alcuni elementi fondamentali:
- Segmentazione del rischio: identificare i pazienti a maggiore complessità permette di definire percorsi dedicati e prevenire eventi avversi.
Standardizzazione dei protocolli: dove possibile, ridurre la variabilità e applicare linee guida condivise per aumentare l’efficienza. - Integrazione verticale e orizzontale: garantire continuità e coerenza nei percorsi di cura, anche al di fuori dell’ospedale.
- Coinvolgimento attivo del paziente: rendere il paziente partecipe e informato è cruciale per migliorare l’aderenza e gli esiti.
- Uso intelligente dei dati: raccogliere, analizzare e utilizzare le informazioni cliniche in modo strutturato per orientare le decisioni.
In questo senso, la sanità basata sul valore offre un’opportunità concreta per ripensare il percorso peri-operatorio in un’ottica integrata, multidisciplinare e centrata sul paziente.
Un esempio efficace è rappresentato dai protocolli di recupero post-operatorio (Enhanced Recovery After Surgery, ERAS), basati su alimentazione precoce, analgesia multimodale, mobilizzazione anticipata e riduzione del digiuno pre-operatorio.
Pagamenti a prestazione o a valore? Ripensare i modelli economici
Uno dei maggiori ostacoli all’adozione di VBHC è rappresentato dai modelli di rimborso attualmente in vigore. Il sistema “fee for service“, ancora dominante, premia il volume delle prestazioni e non i risultati ottenuti. Questo può generare distorsioni e incentivare interventi non necessari.
Al contrario, i modelli di pagamento basati sul valore (come il Pay for Performance o il bundle payment) premiano l’efficacia e l’efficienza.
Tuttavia, per poter funzionare correttamente, necessitano di strumenti adeguati di misurazione degli esiti, di sistemi informativi avanzati e di un coordinamento tra i vari attori del sistema.
Criticità e adattamento del modello al contesto europeo
Pur essendo nato in ambiente americano, il modello VBHC ha attirato grande interesse anche in Europa.
Tuttavia, l’applicazione diretta è complessa: i sistemi sanitari europei, fondati sul principio di solidarietà e universalità, richiedono un adattamento che tenga conto non solo degli esiti e dei costi, ma anche della distribuzione equa delle risorse, del contributo sociale della sanità e della centralità del paziente come persona.
A questo proposito, il gruppo di esperti EXPH della Commissione europea ha proposto una visione del valore più ampia, articolata in quattro dimensioni: valore personale, tecnico, allocativo e sociale.
Una prospettiva che supera la logica puramente economica e abbraccia la complessità della salute pubblica.
Il futuro della medicina peri-operatoria e il ruolo dell’anestesista nella sanità basata sul valore
Oggi più che mai, il sistema sanitario ha bisogno di figure in grado di guidare l’innovazione.
Gli anestesisti, con la loro visione trasversale, la capacità di lavorare in team multidisciplinari e l’expertise nella gestione del rischio, sono candidati ideali per assumere un ruolo di leadership nella costruzione di percorsi assistenziali basati sul valore.
La medicina peri-operatoria non è una nuova specialità, ma un modo nuovo di interpretare e valorizzare le competenze esistenti.
Un’opportunità per ridisegnare il percorso chirurgico attorno ai bisogni reali del paziente, riducendo sprechi, complicanze e disuguaglianze.
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